AIL ALESSANDRIA-ASTI ODV
Sezione Interprovinciale di Alessandria-Asti

AIL Alessandria- Asti ODV vincitrice del Gilead Community Award Program 2021

AIL Alessandria-Asti ODV è lieta di comunicare di aver presentato il Progetto "Oncologia Integrativa per i Pazienti Oncologici con Mieloma Multiplo, Linfoma Diffuso Grandi Cellule, Linfoma follicolare in trattamento o nel post-trattamento" all'Edizione 2021 del Community Award Program promosso da Gilead Sciences Srl. Il Responsabile scientifico di tale Progetto di ricerca è la Dott.ssa Maria Teresa Corsetti, Ematologa operante presso la SCDU di Ematologia dell'Azienda Ospedaliera SS Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria.  

AIL Alessandria-Asti ODV è ancor più lieta di comunicare che il Progetto è stato valutato positivamente dalla Commissione Giudicatrice e ritenuto meritevole di essere premiato con uno dei premi previsti dal Bando.

   

Perchè l'Oncologia Integrativa?

Nelle ultime decadi, la Medicina Integrativa e nello specifico l’Oncologia Integrativa è un campo che si sta rapidamente affermando ed ha l’obiettivo di coinvolgere attivamente il paziente oncologico nel processo di cura, trattare la persona nella sua integrità, non focalizzandosi esclusivamente sulla malattia. Finora nel percorso terapeutico, gli operatori sanitari, medici ed infermieri, hanno seguito prevalentemente un punto di vista disease-centered, che focalizza gli aspetti clinici del percorso oncologico, diagnosi, cura e risposta clinica. Nel contempo sta crescendo la consapevolezza che deve diventare sempre più importante e riconosciuto anche il punto di vista del paziente, patient-centered, che comprende tutti gli aspetti della vita personale su cui la malattia ha un impatto. Purtroppo, molti bisogni correlati dalla condizione di paziente oncologico non trovano una risposta adeguata da parte degli operatori sanitari, soprattutto perché spesso il paziente non trova lo spazio comunicativo e temporale per esprimerli. I bisogni non soddisfatti vengono ora definiti come unmet need (UN). Gli UN sono diventati oggetto di molti studi nelle cliniche oncologiche nel tentativo di caratterizzarli meglio e si è visto quanto gli UN abbiano un impatto negativo sulla qualità di vita dei pazienti, dei care-giver e sui lungo-sopravviventi. Inoltre gli UN condizionano la soddisfazione per le cure ricevute, la percezione dei sintomi , il successo dei programmi riabilitativi e di follow-up. Diversi tipi di UN sono quelli che affliggono i pazienti oncologici. Troviamo sia sintomi con grosso impatto psicoemotivo (ansia, dolore, paura della ricaduta), sia ricadute sul funzionamento personale (cognitivo, sessuale, sociale), così come abitudini di vita (dieta, esercizio fisico), che problemi finanziari (previdenza, costi, perdita di reddito), e anche necessità di ulteriori informazioni per ottenere cure migliori (competenza dei sanitari, informazioni sulla malattia e sulle cure). Per tenere conto del punto di vista del paziente, programmi complementari alle cure oncologiche devono cercare di dare una risposta a questi bisogni del paziente oncologico, che, come abbiamo visto, spesso non trovano una risposta adeguata nel percorso terapeutico clinico. Per accompagnare i pazienti nel loro percorso terapeutico, dalla diagnosi alla terapia al periodo post-trattamento si propone un progetto che prenda in considerazione i maggiori UN utilizzando l’Oncologia Integrativa.   

Obiettivi del Progetto

L’obiettivo di questo Progetto riguardante l’Oncologia Integrativa è quello di consentire ai pazienti con neoplasia di stare meglio, di sentirsi meglio e di vivere meglio durante e dopo la terapia neoplastica. Il paziente nell’era moderna ambisce ad avere un rapporto attivo con il medico e vuole, in particolare, essere protagonista del suo processo di guarigione. Tale concetto è definito come “salutogenesi” e viene sostenuto dall’Oncologia Integrativa che si ripropone anche un’attività preventiva nei confronti della malattia. Per estendere il processo terapeutico per i pazienti oncologici anche a questi aspetti, diventa necessario che nell’equipe di cura, a fianco degli operatori già presenti, in primis medici ed infermieri, entrino a far parte altre figure che si prendano carico proprio del miglioramento della qualità di vita attraverso una serie di interventi che abbiano il fine ultimo dell’empowerement del paziente. Uno dei modelli che sta maggiormente prendendo piede nelle maggiori Cliniche Oncologiche è quello di offrire un insieme di risorse che comprendono interventi che vanno dalla psicoterapia singola e di gruppo sul trauma, a tecniche mente corpo come ipnosi, rilassamento, meditazioni guidate, la musicoterapia, la nutrizione antiossidante a pratiche terapeutiche di derivazione orientale come lo shiatsu, lo yoga, l’agopuntura fino anche alle pratiche energetiche come il touch-for-healing ed il reiki. Tali pratiche aiutano le persone a superare le difficoltà della terapia e restituiscono un senso di armonia e coerenza attraverso un accresciuta coscienza del sé e delle proprie capacità di autocurarsi e la rielaborazione delle priorità nella propria vita. 

Trattamenti proposti

I pazienti potranno essere sottoposti da 2 a tutti i seguenti trattamenti dell'Oncologia Integrata: 
  • Agopuntura o laser-agopuntura L’agopuntura, nella forma classica con aghi o attraverso la sua più moderna modalità laser a luce rossa pulsata, è una diffusa forma di MT&C per i pazienti oncologici. Questa modalità terapeutica viene offerta in molti ospedali oncologici di rilevanza internazionale per l’efficacia su alcuni problemi diffusi nei pazienti oncologici come nausea, dolore, fenomeni vasomotori da terapia ormonale. La Società Britannica degli Agopuntori ha compilato le raccomandazioni per la corretta applicazione nei pazienti oncologici.
  • Shiatsu Lo shiatsu è una forma di digito-pressione che fa riferimento al sistema dei meridiani della Medicina Tradizionale Cinese. Sebbene manchino meta-analisi rigorose per studiare i benefici dello shiatsu nei pazienti oncologici, un numero di effetti positivi sono stati registrati, come riduzione della nausea, miglioramento dello stato emotivo, miglioramento dell’astenia. La FDA ha approvato alcuni dispositivi di stimolazione di punti della MTC per la loro azione anti-nausea. Bisogna anche ricordare che le terapie che prevedono un contatto operatore-paziente come il massaggio promuovono il benessere psicologico di chi lo riceve.
  • Ionorisonanza a campi elettromagnetici ultra-deboli. Nel 2003 presso l’Ematologia dell’Ospedale San Martino è stato approvato uno studio che prevedeva l’applicazione dei campi a frequenza ultra-bassa e ad intensità ridottissima (ELF-EMF). Tale studio è stato proposto per l’azione degli ELF-EMF nella riduzione dello stress ossidativo. I risultati hanno mostrato una riduzione della neutropenia da chemioterapia in pazienti con Linfoma di Hodgkin sottoposti a ABVD. Negli anni successivi esperienze in vitro ed in vivo hanno mostrato che gli ELF-EMF hanno capacità di promuovere i sistemi anti-ossidanti della cellula, di aumentare gli effetti degli antiossidanti naturali come la vitamina E, di promuovere la differenziazione cellulare, di avere una funzione protettiva su diversi tessuti ed organi, di migliorare l’autonomia personale in pazienti con ictus ischemico cerebrale.
  • Psicoterapia di gruppo. Il Gruppo supportivo-espressivo è una grande risorsa per l’elaborazione emotiva dei pazienti oncologici. Il riconoscersi nell’esperienza altrui, la condivisione, il non sentirsi isolati in una condizione di malattia sono condizioni emotive che promuovono il benessere individuale e riducono i problemi psicologici dei pazienti oncologici
  • Psicoterapia individuale Il supporto psicoterapeutico individuale può essere molto utile anche in una struttura pubblica dove non è possibile svolgere lunghe psicoterapie. La terapia con EMDR permette la rielaborazione rapida di vissuti traumatici. L’ipnosi consente in breve tempo di attivare risorse preziose e di ristrutturare convinzioni negative o blocchi emotivi.
  • Dieta antiossidante/anti-infiammatoria L’alimentazione corretta, che promuova l’assunzione di antiossidanti naturali attraverso il cibo e abolisca gli alimenti ad alto indice glicemico, è un caposaldo degli “healthy living habits”. Essa è ancora più importante nei pazienti oncologici. Un counseling nutrizionale per una alimentazione antiossidante favorisce la condizione di benessere del paziente e contribuisce al processo di empowerement dello stesso, che si responsabilizza verso il proprio stato di salute.
  • Yoga Numerosi studi documentano gli effetti benefici dello yoga su molti sintomi tipici di pazienti oncologici. In particolare vengono segnalati benefici da riduzione del distress psicologico, dei sintomi menopausali da trattamenti ormonali nel Ca della Mammella, dell’ansia e depressione e del miglioramento della qualità di vita.
  • Reiki Il Reiki è un tipo di Terapia di Contatto, noto anche come “Massaggio Energetico”. Diversi studi suggeriscono dei benefici in termini di sollievo da stress e burnout. Diversi benefici come riduzione dell’ansia, miglioramenti del sonno, rid uzione del dolore, miglioramento dell’appetito e dell’umore, si estendono anche ai pazienti oncologici che ricevono chemioterapia . Ci sono pochi studi con significatività statistica sugli effetti positivi o negativi del Reiki sui pazienti ematologici. Questa pratica sta crescendo di popolarità e viene offerta in molti centri oncologici in Europa e in America. In realtà vicine a noi, nel centro di riferimento regionale piemontese di Onco-ematologia Pediatrica, il Reiki ha ridotto il dolore in pazienti pediatrici sottoposti a trapianto di cellule staminali. Rimanendo in un atteggiamento patient-centered maggiormente focalizzato sui bisogni del paziente che sui presupposti scientifici di tale pratica, si ricorda proprio questa è il veicolo di una “relazione terapeutica”. In tale relazione il paziente accetta la “volontà di far star bene l’altro” dell’operatore Reiki in una cura che diventa emotivamente intima pur rimanendo rispettosa dei confini individuali. Il permettersi alle cure dell’altro è un atto che ripercorre i meccanismi primari di attaccamento (Bolwby). In questa relazione di cura, il paziente può quindi trovare una risposta a lui necessaria proprio in momenti di particolare distress come un percorso oncologico.
  • Musicoterapia La musico-terapia è una potente tecnica mente-corpo che attraverso il rilassamento, la produzioni di suoni semplici da strumenti o da vocalizzi permette una rielaborazione di emozioni somatizzate. Tale processo non richiede una elaborazione cognitiva ed è perciò molto potente in quanto non produce resistenze. Come dimostra l’abbondante letteratura in merito, viene sempre più frequentemente utilizzato per il benessere dei pazienti oncologici.
    

Sede dei Trattamenti della Medicina Integrata: Day Hospital Oncoematologico, Azienda Ospedaliera “SS Antonio e Biagio e Cesare Arrigo”, Alessandria

  

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